Nessun luttoQuesti sono solo i giorni della sepoltura di uno scapolo anziano, lamentoso e con un'ideologia primitivaInternazionale 586, 14 aprile 2005
È passato appena un anno da quando gli ospiti di tutti i talk show ci spiegavano che Ronald Reagan aveva fatto crollare il comunismo nell'Europa dell'est. In questi giorni i mezzi d'informazione si sono comportati come se vivessimo tutti in un paese cattolico e fossimo uniti nel lutto per la morte del Caro Leader. E tutti hanno attribuito quella storica conquista della libertà al "papa polacco".
Non è una contraddizione: Reagan e Wojtyla potrebbero benissimo aver svolto il compito insieme. Ma forse (anche se oggi non va di moda dirlo) una qualche parte l'hanno avuta anche i lavoratori polacchi e gli intellettuali dissidenti di Varsavia. Ricordo perfino di essere andato a trovare un paio di quegli intellettuali, come Jacek Kuron e Adam Michnik: vivevano in un ambiente laico e in parte ebraico, e consideravano il cardinale di Varsavia Glemp uno dei loro peggiori nemici.
Quel che colpisce oggi è la somiglianza tra la difficile situazione in cui si trova il Vaticano e quella in cui era il Cremlino circa quarantacinque anni fa.
Tra la morte di Stalin e la fine di Krusciov, la questione cruciale era quanto revisionismo e quanta autonomia si potessero tollerare senza compromettere l'ideologia del regime. Oggi sappiamo come la questione sia stata risolta nel mondo materiale. Ma il presunto mondo spirituale è forse immune da tensioni del genere?
Il diritto di emettere giudizi assolutiSenza accorgersi (o così sembra) di quel che dicevano, i sostenitori del defunto papa l'hanno elogiato per le tante scuse presentate durante il suo pontificato. Wojtyla si è scusato con il popolo ebraico per la freddezza glaciale del Vaticano all'epoca della Soluzione finale, e per le filiazioni storiche fra chiesa e antisemitismo.
Si è scusato con i cristiani ortodossi e con i musulmani per i terribili danni inferti dalle crociate, e dalle conversioni forzate e dai massacri nei Balcani durante la seconda guerra mondiale, quando tra chiesa e fascismo c'era un'alleanza dichiarata. Si è scusato con il mondo della scienza quando ha ammesso che Galileo non avrebbe dovuto essere condannato dall'inquisizione.
Non si tratta certo di ammissioni secondarie e hanno costituito il riconoscimento del fatto che la chiesa cattolica romana è responsabile di aver ritardato lo sviluppo umano su vastissima scala. Ma non abbiate paura: non è minimamente in discussione il diritto, ricevuto da Dio, di emettere e applicare giudizi assoluti.
I papi avranno avuto torto su tutto, ma avevano ragione in generale.
Quando la chiesa si sarà scusata per aver ...
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