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| Marxismo e religione - Una relazione di Alan Woods
La posizione dei marxisti nei confronti della religione è una questione della massima importanza, da un punto di vista storico, teorico e pratico. Non a caso Marx, Engels, Lenin, Trotskij e Rosa Luxemburg dedicarono grande attenzione a questo problema.
I giganteschi progressi della scienza negli ultimi secoli, dalla formulazione del principio di conservazione dell'energia fino alla scoperta del genoma, dovrebbero dimostrare in modo inoppugnabile e definitivo la validità del materialismo, e la completa infondatezza di qualsiasi ipotesi religiosa.
Eppure, ancora oggi, la religione costituisce uno dei fattori più importanti delle relazioni sociali nel mondo, e le idee religiose, con tutto il loro carico di superstizioni che risalgono al paleolitico, continuano ad esistere e influenzare la vita di milioni di persone.
È un curioso paradosso della dialettica che proprio negli USA, il paese dotato del livello tecnologico e scientifico più avanzato della storia dell'umanità, la grande maggioranza della popolazione creda in Dio, e che ai vertici della nazione vi siano forze talmente conservatrici da porre in pericolo una delle conquiste fondamentali della rivoluzione borghese: il principio della separazione della Chiesa dallo Stato. Per l’affermazione di questo principio lottarono strenuamente i Padri Fondatori degli Stati Uniti: essi erano profondamente anti-religiosi, ed alcuni dichiaratamente atei. Quale paradosso che oggi, nel XXI secolo, un fanatico cristiano sia Presidente degli Stati Uniti! D’altra parte, questa non è altro che una delle degenerazioni senili del capitalismo americano.
Da dove nasce il fenomeno religioso?
In una lettera a J. Bloch, Engels scrisse: "Secondo la concezione materialistica della storia la produzione e riproduzione della vita reale è nella storia il momento in ultima istanza determinante. Di più né io né Marx abbiamo mai affermato. Se ora qualcuno distorce quell'affermazione in modo che il momento economico risulti essere l'unico determinante, trasforma quel principio in una frase fatta insignificante, astratta e assurda. La situazione economica è la base, ma i diversi momenti della sovrastruttura - le forme politiche della lotta di classe e i risultati di questa - costituzioni stabilite dalla classe vittoriosa dopo una battaglia vinta, ecc. - le forme giuridiche, anzi persino i riflessi di tutte queste lotte reali nel cervello di coloro che vi prendono parte, le teorie politiche, giuridiche, filosofiche, le visioni religiose ed il loro successivo sviluppo in sistemi dogmatici, esercitano altresì la loro influenza sul decorso delle lotte storiche e in molti casi ne determinano in modo preponderante la forma. È un'azione reciproca di tutti questi momenti, in cui alla fine il movimento economico si impone come fattore necessario attraverso un'enorme quantità di...Read the whole post...
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